Cartoncino teso e cartone ondulato: quale scegliere per gli imballaggi? - Cartiera Fornaci

Sulla base di cosa scegli il tipo di cartoncino per i tuoi imballi o per le interfalde? Esistono dei parametri univoci per valutare?

Esistono dei criteri per valutare se è meglio scegliere il cartoncino teso oppure quello ondulato? Per quale motivo si sceglie un tipo di cartoncino oppure un altro?

E, cosa più importante, siamo sicuri che la scelta che facciamo sia quella più utile, economica e adatta alla nostra produzione e non invece frutto di un’abitudine che portiamo avanti per inerzia?

 

Provare per credere: cartone teso vs ondulato. Meglio fare dei test.

Se la tua azienda lavora con le interfalde, ad esempio, è una buona idea sfruttare il periodo invernale per fare dei test e appurare quale soluzione risulta quella più efficace.

L’errore più diffuso nella scelta del cartone per imballi è che uno spessore o una grammatura maggiore garantiscano performance migliori in termini di resistenza, per esempio.

E’ comprensibile, ma non è necessariamente corretto. Anzi, spesso non lo è.

Il cartone non ha solo queste due caratteristiche (peso e spessore del foglio), ma c’è anche una terza dimensione che ci interessa per definire il suo impiego corretto: la tenacità. Ovvero la capacità di resistere agli sforzi.

La tenacità del cartone viene definita in base alle caratteristiche meccaniche del prodotto. Quante più fibre naturali esistono della carta che compone il cartone riciclato, tanto  più questa rigidità è alta. Pensare di valutare un cartone “semplicemente” spesso per garantire forza e tenuta aglii imballaggi può, in realtà, esporci a brutte sorprese:

  • pieghe e cordonature che non tengono
  • alette di chiusura imperfette
  • problemi di macchinabilità

Secondo la nostra esperienza, dimensionare in modo corretto il cartoncino per gli imballi può ridurre in modo drastico le brutte sorprese. Il cartoncino teso, infatti, quando ben prodotto, riesce a garantire un’ottima resistenza e tenacità anche a grammature inferiori rispetto a quelle dell’equivalente ondulato.

 

Cartoncino riciclato teso o ondulato? Dipende dal marketing e dai valori aziendali.

Oggi non è solo una questione di normative o di scelte di prezzo. Orientarsi verso un cartone riciclato è anche una considerazione che si fa rispetto a come vogliamo essere riconosciuti. Se è vero che i governi fanno fatica a mettersi d’accordo sulle politiche di riduzione delle emissioni, i consumatori sono sicuramente più compatti. La scelta non può essere che una: ricicliamo e facciamolo al meglio.

Lo dicono i numeri delle abitudini di riciclo.

E’ quindi compito delle aziende ascoltare sempre di più questa voce che arriva “dal basso”, quella del consumatore, che chiede packaging intelligenti, provenienti da catene di riciclo e garantite da una filiera di controllo e certificazioni in grado di assolvere ad un incarico che non è solo commerciale, ma prima di tutto ambientale. Una scommessa che vogliamo vincere tutti.

 

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Quando scegliere il cartoncino teso in alternativa a quello ondulato

Le caratteristiche del cartone ondulato sono di garantire una buona resa tenendo sotto controllo la grammatura. Ma entro certi limiti. Quando parliamo di interfalde o interstrati (usatissime, ad esempio, per le acque minerali) l’attenzione si sposta facilmente sullo spessore e sul numero di fogli per pallet.

Il cartone ondulato, in questi casi, risulta decisamente sconveniente, al contrario del cartone monogetto (o teso) che diventa di più facile gestione, più forte e migliore logistica. Senza parlare del prezzo che risulta più “malleabile”.

Il cartoncino teso, infatti, si pallettizza più facilmente, a parità di bancale si hanno più fogli disponibili, con uno spessore minore e una resistenza equiparabile.

Ma bastano queste indicazioni per scegliere tra cartoncino teso e ondulato?

No. La verità è che il cartone riciclato per interstrati e quello per imballaggi sono materiali che derivano da processi complessi e delicati. Le caratteristiche meccaniche devono essere garantite da adeguate prove di laboratorio, ma assieme a queste, anche quelle chimiche.

Per questo la Cartiera Fornaci ha scelto un percorso di certificazioni più elaborato rispetto a molti suoi pari. Perché voler ridurre le emissioni è un ottimo concetto, ma farlo e garantire prodotti di qualità, in linea con le normative più stringenti d’Europa, è un’altra cosa.

E’ la nostra scelta oramai da oltre un trentennio.

Ma, come ti abbiamo già detto, non devi fidarti semplicemente dei dati o delle buone intenzioni, devi fare dei test e verificare personalmente, con la tua produzione la resa dei materiali.

Inizia con una campionatura su misura e con una chiacchierata con i nostri tecnici.

Noterai la differenza.

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