La storica accademia milanese delle Belle Arti sceglie la Cartiera Fornaci per supportare un progetto di espressione artistica degli studenti più meritevoli.
Un progetto voluto dalla professoressa Margherita Labbe, docente del corso di Tecnologia della Carta all’Accademia di Belle Arti di Brera, quello che vede protagonista il cartoncino della Cartiera Fornaci.
Il progetto di produzione-esposizione consiste nella realizzazione, per mano di 40 allievi eccellenti iscritti alla Scuola di Grafica d’arte dell’Accademia di Belle Arti di Brera, di altrettanti lavori che utilizzano come supporto o come materiale di base i cartoni messi a disposizione dalla Cartiera Fornaci.
Si tratta di accoppiati di cartone grigio di riciclo (grammatura 1000 g/mq) con lamina dorata costituita da un sottile strato di polipropilene stampato.
Gli studenti, proposti da circa 20 docenti afferenti alla Scuola di Grafica d’arte – 2 per ogni docente – potranno elaborare il proprio lavoro con massima libertà nella scelta della tecnica e del procedimento, purché riferiti all’ambito della grafica tradizionale o sperimentale praticata con i docenti che li presentano.
L’obiettivo è, da un lato, la sperimentazione di un fondo inconsueto nella pratica delle arti grafiche, dall’altro la valorizzazione artistica di un materiale altrimenti destinato alla produzione di vassoi per alimenti in vari contesti. Dunque, non si tratta di una operazione di riciclo, ma della proposta di impieghi alternativi rispetto alla consueta funzione dei cartoni dorati in oggetto.
La superficie di tali cartoni presenta alcune peculiarità che sfidano la creatività e l’esercizio delle tecnologie artigianali e digitali, tra cui le principali sono: la riflessione luminosa, la bassa aderenza, l’impermeabilità, la fragilità e deperibilità e il richiamo spontaneo all’universo dell’aulico e del sacro. Molteplici dunque potranno essere le soluzioni pratiche e visive per “interpretare” il materiale e per foggiarlo al proprio personale modus operandi.
Le opere saranno esposte in data e luoghi ancora da definire, ma una cosa è certa: noi ci saremo.