Quanto benzofenone c’è nel vostro cartoncino riciclato? - Cartiera Fornaci

Di benzofenone si sente parlare sempre più spesso. E per fortuna, aggiungiamo noi.
Stiamo infatti parlando di una delle sostanza più dannose in circolazione che ha una stretta correlazione con la carta riciclata e i suoi derivati.

Cos’è il benzofenone, di cosa parliamo?

Il benzofenone e il 4-metilbenzofenone sono composti chimici utilizzati, per esempio, negli inchiostri delle confezioni per gli alimenti. Nel 2009 sono stati rinvenute tracce di 4-metilbenzofenone nei cereali da prima colazione, di un noto produttore. Questo ha correttamente portato le autorità europee a svolgere delle indagini per valutare la pericolosità di queste sostanze con il contributo dell’European Food Safety Authority, l’organismo che nella UE sorveglia sulla salubrità degli alimenti (e non solo).

Per darti una sintesi: il risultato delle indagini dell’EFSA ha portato a valutare che l’esposizione a bassi valori di 4-metilbenzofenone e benzofenone non danneggiano la salute, purchè l’esposizione sia sporadica. L’Authority ha però demandato alle singole autorità nazionali di normare i livelli accettabili secondo i criteri della comunità scientifica dei singoli Stati.

C’è una vasta documentazione pubblica su questi accadimenti.

Il risultato è che alcuni stati dell’Unione Europea hanno stabilito parametri più stringenti di altri. L’Italia è uno di questi.

Le condizioni di conservazione possono fare la differenza

Ovviamente la contaminazione degli alimenti non avviene in modo istantaneo, fortunatamente. In alcuni casi possono volerci anche tempi lunghi (esistono studi differenti sia Europei che Statunitensi) ma ci sono delle condizioni acceleranti di tutto il processo, quali:

  • l’esposizione al sole
  • l’aumento della temperatura
  • icambiamenti di umidità

Tutte condizioni tipiche della conservazione delle merci nei piazzali di stoccaggio o nei magazzini a cielo aperto che tutti abbiamo visto tutti, almeno una volta nella vita.

Per questo è bene non sottovalutare i rischi.

Cosa c’entra tutto questo con la carta riciclata?

La carta riciclata può contenere contaminanti dovuti agli inchiostri. Nella carta da macero, infatti, può capitare di tutto: dalla carta di giornale alle confezioni degli alimenti, per parlare solo di carta e derivati. Nel processo di riciclo, il macero viene sottoposto a diversi trattamenti di lavaggio, ma, in alcuni casi, tracce di inchiostranti possono ancora comparire.

È qui che si vede la differenza tra un cartoncino a l’altro.

 

E il cartoncino di Cartiera Fornaci? Parlano i risultati delle analisi.

Noi, in quanto industria di una delle filiere più complesse del mercato, non arriviamo oggi a raccogliere il guanto della sfida. Abbiamo iniziato questo lavoro in tempi non sospetti.

In Cartiera Fornaci, infatti, facciamo controllare periodicamente il nostro cartoncino da laboratori esterni, che ne certificano la composizione garantendone l’idoneità.

Il controllo si estende poi ad un ente certificatore esterno che verifica i requisiti per contatto indiretto con gli alimenti.

Il risultato? In tutti questi anni abbiamo lavorato per garantire ai nostri clienti e al consumatore finale un cartoncino che ha valori mediamente 85% più bassi di quelli richiesti dalla legge, anche in condizioni di “stress” come quelle di cui abbiamo discusso fino adesso.

Per trasparenza lo mettiamo a disposizione di tutti. Puoi scaricarlo liberamente dal pulsante di seguito.

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È per questo che i grandi nomi delle acque minerali e delle bevande di largo consumo ci scelgono per le loro interfalde e gli imballaggi. Perché possiamo garantire i risultati del nostro impegno, non solo nei confronti dell’economia del riciclo, ma anche e soprattutto di un ambiente più sano e sicuro per tutti.

Ecco perché del cartoncino Cartiera Fornaci ci si può fidare.

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